Piemonte, i commercianti daranno consigli di sicurezza alimentare
La sicurezza alimentare deve essere seguita anche in casa, senza, naturalmente, farla diventare un’ossessione. Il sistema sanitario si trova spesso ad avere a che fare con casi di intossicazioni alimentari o meglio, di malattie trasmesse dagli alimenti, che sono nati nella cucina domestica.
Sotto accusa i cibi cotti e lasciati a raffreddare lentamente sul gas spento, i cibi cotti a metà, i cibi crudi, che, dunque, hanno una certa carica batterica, lasciati a contatto con i cibi cotti (il caso del pacchetto di carne che sgocciola sul piattino di pasta nello scomparto sottostante del frigo).
Così, la Regione Piemonte, ha voluto sensibilizzare i commercianti, che solitamente per vendere e somministrare alimenti sono formati sulle regole e buone pratiche sanitari. I commercianti e gli esercenti, quindi, sono potenziali educatori alimentari per i propri clienti.
Così, per migliorare la sicurezza alimentare, scegliere alimenti di qualità e fare attenzione alla loro conservazione è stato sottoscritto un accordo tra la Regione Piemonte, Assessorato alla sanità, le associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna) e le organizzazioni dei consumatori (Movimento consumatori Torino, Adoc Piemonte, Adiconsum, Federcosumatori, Codacons, Acu).
«La sorveglianza sanitaria sulle malattie trasmesse da alimenti – spiegano dall’Assessorato sanità del Piemonte – evidenzia episodi di intossicazione di carattere domestico sui quali, essendo a valle del sistema di produzione e commercio degli alimenti vigilato dagli organi di controllo, non si può intervenire intensificando o migliorando i controlli ufficiali.
Per cercare di ridurre e minimizzare i rischi alimentari in ambito familiare occorre agire sui comportamenti dei consumatori, a partire dal momento della spesa, del trasporto e della conservazione domestica, fino al momento della preparazione e del consumo.
La rete degli esercenti al dettaglio e delle botteghe artigiane alimentari rappresenta un importante punto di contatto per i consumatori che, spesso, si rivolgono a loro non soltanto per acquistare prodotti ma anche per avere consigli, nell’ambito di un rapporto di tipo fiduciario.
I contatti tra acquirenti ed esercenti consentono di instaurare un dialogo con la popolazione che può essere efficace non solo per rafforzare il ruolo del commercio al dettaglio ma anche per promuovere corretti stili di vita a vantaggio della salute dei consumatori».
«La sottoscrizione di un accordo tra sanità, commercio, artigianato e organizzazioni dei consumatori – aggiunge l’assessore alla sanità Antonio Saitta – rafforza l’orientamento sui corretti stili di vita che ispira il Piano regionale della prevenzione approvato dalla giunta regionale lo scorso anno. Gli obiettivi sono chiari ed occorre avere una forte determinazione nel raggiungerli, anche attraverso messaggi adeguati ai cittadini».
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene fin dal 2001, con l’iniziativa dei “5 punti chiave per alimenti sicuri” la necessità di educare gli addetti alla manipolazione degli alimenti sulle loro responsabilità per la sicurezza alimentare.
Ecco i 5 punti:
- Abituatevi alla pulizia
- Separate gli alimenti crudi da quelli cotti;
- Fate cuocere bene gli alimenti;
- Tenete gli alimenti alla giusta temperatura;
- Utilizzate solo acqua e materie prime sicure.
Il prossimo passaggio sarà l’avvio di corsi di formazione per gli esercenti e il lancio di una campagna di informazione programmata per l’inizio del mese di febbraio.