Uno studio piemontese analizza gli scarti di cibo negli ospedali
Nei giorni scorsi, ad Expo 2015, è stato presentato un interessante studio, ad oggi unico in Italia e in Europa, focalizzato sugli scarti della ristorazione ospedaliera, monitorati in 13 ospedali del Piemonte. A presentare lo studio sono stati Maria Luisa Amerio, direttore della struttura dietetica e nutrizione clinica dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti e coordinatrice del progetto e Fulvio Moirano, direttore della sanità della Regione Piemonte.
L’entità degli avanzi (cibo sprecato e gettato, anche se potenzialmente ancora consumabile) e degli scarti (cibo che viene gettato perché non consumato o consumato solo parzialmente) nella ristorazione collettiva resta infatti uno dei grandi nodi solo parzialmente risolti a livello nazionale e internazionale.
Malgrado il crescente utilizzo di correttivi gestionali e di programmazione, l’entità di cibo perfettamente utilizzabile che finisce in spazzatura da mense scolastiche, aziendali e ospedaliere resta troppo alta. L’ambito ospedaliero, per alcune sue peculiarità, come le emergenze o le modificazioni impreviste delle condizioni cliniche di alcuni pazienti, richiede l’allestimento di porzioni extra che spesso contribuiscono a questo spreco. Per questi motivi In Piemonte, nel 2011 è stato avviato percorso di applicazione della legge 155/2003, la legge “del Buon Samaritano”, che ha permesso nel 2014 il recupero, a scopi di solidarietà sociale, di più di 25 tonnellate di cibo altrimenti destinato a essere gettato. Dopo il lavoro sugli avanzi la rete piemontese di nutrizione clinica ha proseguito il percorso per la conoscenza dell’entità e delle cause degli scarti, attivando una vera task force di medici e dietisti, che per un periodo cumulativo di 48 settimane hanno effettuato 39545 rilevazioni monitorando gli scarti relativi a 8627 pasti in 13 ospedali della Regione, valutando al letto di ogni singolo paziente, in differenti aree di degenza, le cause delle assunzioni e l’entità degli scarti stessi.
Il risultato finale è un’ampiezza di dati al momento mai apparsa nella letteratura scientifica.