Vale un miliardo l’export del vino piemontese targato Unesco
Il Piemonte si presenta a questa edizione di Vinitaly come un “player” di grande rilievo internazionale, come una regione vitivinicola seconda solo alla Borgogna e che se la gioca con Toscana e Veneto per il primato regionale sui mercati internazionali.
In un contesto economico e finanziario internazionale dove permangono difficoltà, il vino italiano continua a reggere bene, soprattutto sui mercati esteri, come confermano i dati sull’export che, anche nel 2014, in continuità con gli ultimi anni, seppur più ridotto, mantiene il segno positivo sul valore, raggiungendo i 5,1 miliardi di euro, con un + 1,2% sul 2013.
Il Piemonte, regione vitivinicola d’eccellenza, è parte rilevante di questo processo, con i suoi grandi vini, tutelati da ben 18 DOCG e 42 DOC, che sono apprezzati in tutto il mondo.
Sui mercati esteri va circa il 60% dei vini piemontesi, per un valore che nel 2014 è stato di circa 1,04 miliardi di euro, con una percentuale + 4% sul 2014, più alta di quella nazionale.
Sulle tavole del mondo, in grandi numeri, vanno 56 milioni di bottiglie d’Asti DOCG su una commercializzazione totale di 66 milioni (85%), 18,5 milioni di bottiglie di Moscato d’Asti, su 21 milioni (88%), 9 milioni di bottiglie di Barolo su 12,7 milioni (75%), 2,7 milioni di Barbaresco su 4,3 milioni (65%), 12 milioni di Barbera d’Asti su 23 milioni (51%), 10,4 milioni di Gavi su 13 milioni (80%), 2,6 milioni di Roero Arneis su 5,2 milioni (50%), 1,8 milioni di Brachetto d’Acqui su 4,5 milioni (40%).
Ma la fama e il prestigio dei vini piemontesi lo si deve anche al valore aggiunto che deriva dal loro profondo legame con i territori che lo producono e lo propongono; quei luoghi dove la vitivinicoltura ha modellato e ispirato il paesaggio agrario e rurale; in particolare i fascinosi paesaggi vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato, che pochi mesi fa hanno avuto il riconoscimento Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
«Dopo il Prowein, siamo pronti per Vinitaly – dice a questo proposito Giorgio Bosticco, presidente di Piemonte Land of Perfection – Anche quest’anno ci presentiamo in una collettiva: uniti siamo un territorio e un’economia più forte. Questo è proprio il ruolo di Piemonte Land: “fare sistema” ottimizzando le risorse a disposizione con sinergie e progetti comuni e condivisi per affrontare in modo organico ed efficiente le sfide della globalizzazione. Il Piemonte rappresenta il 6% dell’intera produzione di vino nazionale e ne esporta il 20% del totale (1 miliardo su 5): dati che ci fanno capire l’importante lavoro compiuto dai nostri produttori nel far conoscere i nostri vini nel mondo e nel cercare nuovi spazi di mercato. Quest’anno abbiamo una carta in più da giocare: il riconoscimento Unesco a Patrimonio dell’Umanità dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato».