Medici pagati per convincere le mamme a non allattare, 12 arresti
Approfittavano della nuova fobia alimentare, che in forme diverse si trascina in realtà fin dagli anni ’60, e prescrivevano latte in polvere alle neomamme senza che ce ne fosse bisogno.
Così 12 pediatri sono stati messi arrestati (arresti domiciliari) questa mattina in Toscana e in Liguria.
L’operazione è stata condotta dai Nas di Livorno, su mandato della procura di Pisa che accusa i medici di aver accettato ricompense da aziende produttrici di latte artificiale per spingere le mamme ad utilizzare quel prodotto.
In tutto le ordinanze di custodia cautelare sono 18, perché tra le persone coinvolte ci sono anche 5 informatori scientifici e un dirigente di un’azienda di alimenti per l’infanzia.
Perquisizioni sono state effettuate oltre che in Toscana e in Liguria anche in Lombardia e Marche.
Per la maggior parte si tratta pediatri di famiglia che lavorano nelle Asl di Livorno, Pisa (a Volterra, Cascina, Ponsacco, Peccioli, Capannoli) e Versilia.
I medici lavorano in provincia di Pisa, a Lido di Camaiore, a Piombino. Tra le persone finite agli arresti ci sono anche due primari, quello della pediatria di La Spezia e di Empoli. Il nome di quest’ultimo è molto pesante, perché si tratta di Roberto Bernardini, presidente della società italiana di allergologia e immunologia, cioè un pediatra molto noto.
Per convincere i medici ad utilizzare il latte artificiale di una specifica marca, le aziende regalavano tecnologia, come smartphone, computer, televisori ma anche crociere e vacanze in giro per l’Europa o il mondo: un malcostume diffuso tra le aziende farmaceutiche e nutrizionali.
Ma in realtà questa regalie sarebbero servite per pagare i medici in denaro in nero.
In particolare, le aziende produttrici acquistavano presso agenzie pacchetti di viaggio per congressi scientifici. In realtà i medici non avrebbero partecipato a questi eventi, come chiarito dai carabinieri del Nas. I soldi servivano come “buoni” per i professionisti, che potevano fare vacanze con la propria famiglia in località come Sharm el Sheik, Istanbul, Parigi o paesi come India e Stati Uniti. Tra le offerte “classiche” anche le crociere.
Si tratta dell’ennesimo scandalo legato al latte in polvere, come sempre favorito dalla scarsa informazione da parte delle donne che si presta a fare attecchire bufale come quella che alimentando alla mammella la mamma invecchia prima o perde la bellezza del seno o peggio che l’allattamento al seno avrebbe controindicazioni per la crescita.
La demonizzazione dell’allattamento al seno attecchisce anche grazie alla mancanza di tempo e di spazi nei luoghi di lavoro per le mamme che sono costrette a lavorare senza potere usufruire di un periodo di maternità.