Anche nel cibo si bada solo più al prezzo
Con la crisi si dice addio al negozio di fiducia e quasi la metà degli italiani (47%) si reca in diversi esercizi commerciali per acquistare il prodotto che cerca dove costa meno, magari aiutati da internet e volantini sui quali è guerra nel pubblicizzare offerte speciali e sconti. E’ quanto emerge dalla presentazione dei risultati della prima indagine su “La percezione della crisi e il Made in Italy” realizzata da Coldiretti-Ixe’ a ottobre 2013, e illustrata nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Cernobbio. Con il 71 per cento dei consumatori che dichiara di confrontare con piu’ attenzione rispetto al passato i prezzi, gli italiani – sottolinea la Coldiretti – sono costretti a trasformarsi in veri detective della spesa: il 62 per cento va a caccia delle offerte speciali 3 per 2 e degli sconti e il 42 per cento cerca sempre e comunque i prodotti che costano meno. Mai come nel passato – sottolinea la Coldiretti – fare la spesa è diventata una sfida alla ricerca della maggiore convenienza che richiede fatica e tempo, portando gli italiani a fare la spola tra diversi negozi per risparmiare. A cambiare sono anche le tipologie di prodotti che si mettono nel carrello con il 49 per cento degli italiani che preferisce acquistare prodotti locali e solo l’11 per cento quelli di una grande marca nazionale, mentre per il 32 per cento è indifferente e si guarda solo al prezzo o alla qualità. Da segnalare – precisa la Coldiretti – la tenuta degli acquisti diretti dal produttore al quale si rivolge regolarmente ben il 14 per cento degli italiani, il 45 per cento qualche volta, il 29 per cento raramente e solo il 12 per cento mai. Una opportunità resa possibile dal fatto che in Italia sono oggi presenti 8.392 punti vendita di Campagna Amica gestiti direttamente dagli agricoltori rispetto ai 7.094 del 2012, tra mercati degli agricoltori, cascine, cantine, maghe e aziende, botteghe e ristoranti.