Barbera e merluzzo, la strana coppia di co-marketing tra Monferrato e Norvegia
Il Barbera di Agliano (AT) e il merluzzo della Norvegia si sono messi insieme per fare promozione comune. Qui ci sono un vino e un cibo tradizionalmente popolari che, tutti e due, vogliono trovare nuovi mercati, anche in un pubblico di fascia alta.
Così, quello che hanno inventato ad Agliano, un paese di 1600 abitanti a 20 Km in linea d’aria da Asti, non è solo una prova per vendere più vino e più merluzzo: è una nuova idea di co-marketing.
21 produttori di barbera d’Asti doc vogliono aumentare l’export verso il paese scandinavo dove si scopre che il Barbera è uno dei vini più apprezzati dalla classe media che ormai apprezza il vino e cerca sempre più vino italiano. E allora il paesino dell’Astigiano e la nazione dei fiordi hanno deciso di sposarsi.
Quello dei produttori del Barbera di Agliano assomiglia un po’ alla storia dei famosi “Barolo Boys”, recentemente celebrata anche da un docufilm sponsorizzato da Eataly e Slow Food: anche qui giovani figli di vignaioli che vogliono continuare a coltivare le vigne e a fare vino ma che per coltivare questo, che negli anni della crisi e della disoccupazione sembra un sogno, appunto, da film, devono provare a fare “la” Barbera (i piemontesi la chiamano al femminile) in modo nuovo. E soprattutto devono andare a venderla a nuovi consumatori.
In realtà, come spiega, un produttore, Claudio Dacasto, la Barbera era già cambiata qualche anno fa: da vino da bere in pochi anni, aspro, e spesso vinificato rendendolo leggermente frizzante, a gradazione di 12 gradi, è diventato vino morbido, fermo, senza aggiunta di zuccheri in damigiana come si usava fare all’atto della mescita alle famiglie, dalla gradazione che raggiunge tranquillamente i 14 gradi e che si presta anche ad essere affinato in botti piccole.
Ma poi si è scoperto che proprio la Barbera di Agliano di presta anche ad una altra caratteristica sempre più ricercata: l’ossessione per la rarità, per la particolarità di “quel” vino, del cru prodotto in “quella vigna”.
E ad Agliano, come spiega bene Paolo Alliata, si può soddisfare molto bene questa esigenza, perché i terreni sono il frutto delle trasformazioni di sedimenti marini sabbiosi e marnosi con diverse granulometrie e diversi gradi alcalinità e contenuti salini. Praticamente ogni vigna ha un Barbera differente, pur essendo sempre prodotto nel disciplinare del Barbera d’Asti che è la Doc di appartenenza.
Insomma tutte queste caratteristiche possono sfondare nei mercati come è successo al Barolo. Non a caso molti blasonati produttori di vini sono venuti anche qui a comprare ettari di vigneti, invertendo la tendenza all’abbandono.
E proprio tutto questo piace a un mercato come quello norvegese dove la classe media ha ormai eletto proprio il Barbera come sui vino preferito, più dei vini francesi e più del Barolo o del Brunello.
L’asso di picche che era da calare era proprio l’abbinamento di questo vino rosso con il pesce simbolo della Norvegia, il merluzzo.
E visto che il Novergian Seafood Council è interessato a rilanciare in Italia in consumo di merluzzo cha da piatto “povero” vorrebbe trovare spazio anche nell’alta cucina, il marchio Norge, del merluzzo norvegese è arrivato ad Agliano con un’idea comune: il “Barbera Fish Festival” che si è svolto dal 18 al 20 ottobre, proprio a ridosso del Salone del Gusto di Torino.
Uno sposalizio tra merluzzo e Barbera, che alla sua coraggiosa prima edizione, è terminato con un workshop di alta cucina che si è svolto nella Scuola Alberghiera, con lo show di quattro chef stellati e un pluripremiato chef norvegese che hanno presentato a un pubblico di giornalisti ognuno un piatto a base di merluzzo da degustare con la Barbera d’Asti.
Ai fornelli della Scuola Alberghiera Walter Ferretto (Ristorante Il Cascinale Nuovo di Isola d’Asti), Luca Zecchin (Ristorante Guido Relais San Maurizio di Santo Stefano Belbo), Ugo Alciati (Ristorante Guido Fontanafredda di Serralunga d’Alba), Igor Macchia (Ristorante La Credenza di San Maurizio Canavese). Ad affiancarli Gunnar Hvarnes medaglia di bronzo al Bocuse d’Or, una delle più importanti competizioni culinarie internazionali.
E visto che merluzzo e Barbera si sono sposati per un matrimonio d’interesse con l’alta cucina Gunnar Hvarnes ha ideato per l’occasione un baccalà con tartufo nero e parmigiano, servito con una salsa al latte e brodo di pollo profumata al tartufo, per donare un tocco di corposità in più al piatto. Walter Ferretto ha proposto l’assoluto di baccalà, una fusione vellutata di verdure autunnali e del territorio abbinata a merluzzo fresco e baccalà mantecato con leggero profumo di limone e servito con chip di topinambur; merluzzo in doratura con crema di topinambur alla vaniglia e riduzione di bottarga di tonno protagonisti del piatto di Luca Zecchin; Igor Macchia ha scelto invece un risotto di peperoni con acciughe, prezzemolo e merluzzo fresco, cotto a bassa temperatura e sottovuoto; infine Ugo Alciati ha proposto baccalà al vapore e tartare di baccalà cruda, abbinate a porcini e patate croccanti. A tutti questi piatti sono state abbinate barbere giovani e affinate per 12 mesi in acciaio.
L’idea del Barbera Fish Festival è nata da un gruppo di aglianesi tra cui Fabrizio Genta e la giornalista Valentina Mansone e alcuni norvegesi che si sono innamorati di questo paese e che qui sono venuti ad abitare guidati da Lars JØrgen MØrland, che con la moglie ha lasciato le colline provenzali e toscane per scegliere la vita del Monferrato.
La parte più “sagra” ha visto la partecipazione, domenica 19 ottobre di oltre tremila partecipanti, il 20% dei quali stranieri, molti provenienti dalla Norvegia. Turisti in arrivo anche dalle province limitrofe e da fuori regione.
I piatti della festa di strada sono stati preparati dai laboratori gastronomici di Agliano Terme abbinati alle 47 barbere dei produttori in degustazione nella chiesa sconsacrata di San Michele, insieme a una selezione di diverse tipologie di pesce affumicato presenti nel banco d’assaggio di Lofoten Seafood. Tutto esaurito nei tre ristoranti che, domenica sera, hanno proposto menù a tema in collaborazione con alcuni chef in arrivo dalla Norvegia.
Per la serata di sabato 18 ottobre dedicata alla tradizionale ricetta inglese ‘Fish and chips’: vendute tutte le 600 porzioni. 2500 i piatti consumati la domenica. In totale sono serviti 600 chili di merluzzo importato direttamente dalla Norvegia. Oltre 500 le bottiglie di Barbera d’Asti acquistate insieme a un migliaio di tasche vendute per le degustazioni.
Per l’occasione ad Agliano Terme sono arrivate anche le telecamere della televisione nazionale norvegese TV2: l’emittente, che è già stata ad Agliano Terme in primavera insieme a Gunnar Hvarnes, è tornata per ultimare un documentario che avrà come protagonisti i produttori di barbera aglianesi e i pescatori di merluzzo norvegesi e che andrà in onda a dicembre. Per suggellare il gemellaggio, una delegazione di pescatori ha raggiunto Agliano Terme proprio durante il Barbera Fish Festival.
«Il grande successo del Barbera Fish Festival ha dimostrato che si possono creare manifestazioni che puntano sulla qualità. La scelta di abbinare il migliore merluzzo norvegese alle ottime barbere dei produttori aglianesi si è dimostrata vincente ed è stata premiata dalla grande affluenza di pubblico. La partecipazione degli chef stellati all’evento ha certificato la validità del connubio fra i due prodotti», ha dichiarato Fabrizio Genta, presidente di Barbera Agliano.
«Il Barbera Fish Festival è stata un’occasione davvero speciale per il Norwegian Seafood Council. Grazie all’insolito ma ottimo abbinamento con il vino Barbera, abbiamo potuto non solo esplorare nuovi modi per promuovere i prodotti ittici norvegesi in Italia, ma anche sperimentare nuove collaborazioni con chef stellati, associazioni del territorio e diverse realtà del settore enogastronomico. È stato un grande onore per noi lavorare in sinergia con tutti coloro che hanno messo anima e corpo nella realizzazione di questa straordinaria manifestazione” ha concluso Merete Kristiansen, direttrice italiana di Novergian Seafood Council.
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