La nuova minaccia per le Api arriva dalla globalizzazione
Dopo la Varroa e dopo la storica “camola del miele” ci sono due nuovi parassiti che minacciano la nostra produzione di miele.
Sono figli della globalizzazione perché arrivano in Italia attraverso l’importazione di api regine (e delle loro “accompagnatrici”) per creare nuovi alveari o sostituire quelli non più produttivi.
Lo spostamento di api “confezionate” da paesi come gli Usa, il Sud Africa e la Cina sta spostando anche il pericoloso coleottero Aetinia Tumida che, da larva, scava gallerie nei favi e fa fermentare il miele con le sue deiezioni.
La lotta al coleottero che sta infestando per ora soprattutto gli alveari della Calabria è stata presentata ad Asti, al convegno “L’ape sentinella dell’ambiente” organizzato dall’Istituto zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e dal Centro apistico regionale.
Ma in questa sede, un gruppo di apicoltori che accusa di inerzia il Ministero ha fatto emergere anche l’allarme delle associazioni degli apicoltori per la presenza di un predatore delle larve di api, la vespa Velutina, esotica ed estremamente aggressiva anche per l’uomo. La vespa sta invadendo gli alveari di Liguria e Sud Piemonte «nell’indifferenza degli organismi preposti alla vigilanza».
La vespa Velutina, ha risposto il Ministero, «non è denunciabile, né a livello nazionale né internazionale, perché pur essendo predatrice, non infesta l’alveare, cioè non ha un riflesso commerciale perché non si diffonde con le movimentazioni degli alveari come invece fa l’Aethina Tumida».
In Piemonte sono 22 le aziende apistiche per una produzione di 51.000 quintali di miele ogni anno.
In Italia si contano 12.000 produttori apistici e 40.000 apicoltori con attività apistica per autoconsumo per un milione 157.196 alveari censiti.
Apparentemente marginale, l’infestazione del nuovo coleottero esotico potrebbe invece diffondersi rapidamente perché proprio dalla Calabria arriva buona parte delle nuove famiglie di api vendute nel Nord Ovest italiano (e nel sud della Francia). Il commercio di api regina dalla Calabria è stato bloccato «troppo tardi» come hanno denunciato le associazioni e ora c’è il rischio le uova del coleottero che distrugge i favi siano diffuse anche negli alveari piemontesi e del Nord Italia.
In caso di accertamento dell’infestazione tutto l’alveare va distrutto e il terreno circostante va bonificato per uccidere le uova che potrebbero svernare anche nella terra sotto l’alveare.
Intanto proprio il centro di Asti con quello di Alessandria è stato il primo ad individuare nelle api un cocktail di pesticidi responsabili della moria di milioni di api in tutta Italia. È stato sperimentato un nuovo metodo di analisi in grado di identificare subito la sostanza chimica che danneggia la nostra apicoltura.
dopo i pesticidi e le pessime stagioni ci mancano pure la vespa velutina e aethina tumida