Piemonte, approvata la nuova legge sullo zooprofilattico
Dopo 3 anni di gestazione, e appena in tempo per evitare il commissariamento, è stata approvata, oggi in Consiglio, la legge regionale che disciplina la gestione e l’attività dell’Istituto zooprofilattico di Piemonte, Liguria e valle d’Aosta. Il Piemonte è l’ultima delle tre regioni ad avere legiferato.
La normativa nazionale, infatti, prevede che gli istituti zooprofilattici siano a metà dipendenti dal Ministero della sanità e dalle Regioni che possono normare gli organi di gestione e le funzioni.
Con l’approvazione della legge, scatta la vera partita, quella della nomina del direttore generale, vera carica operativa dell’Istituto. Carica oggi ricoperta, ad interim, dal direttore sanitario Maria Caramelli.
La legge si chiama, formalmente: “Nuove modalità gestionali, organizzative e di funzionamento dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta. Abrogazione della legge regionale 25 luglio 2005, n. 11”.
«Finalmente con questa legge poniamo fine a una fase di incertezza – commenta l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta – e definiamo un nuovo modello organizzativo e gestionale più snello (riducendo il numero dei componenti del consiglio di amministrazione e dei revisori dei conti) che consentirà di valorizzare una delle eccellenze della nostra Regione quale è l’Istituto zooprofilattico».
«Dal 2012 una disposizione nazionale aveva introdotto una nuova regolamentazione in tema di gestione, organizzazione e funzionamento degli istituti zooprofilattici sperimentali ed aveva imposto la revisione delle leggi regionali in materia. Era quindi necessario rimettere ordine, abrogando la legge regionale del 2005 ed aggiornando la normativa, dopo due anni di ritardi durante i quali la Giunta precedente non aveva provveduto alla nomina del nuovo Direttore».
L’Istituto è uno strumento tecnico-scientifico delle Regioni Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta che garantisce alle aziende sanitarie locali le prestazioni e la collaborazione necessarie all’attività di tutela della sanità umana, della sanità e del benessere animale, della sicurezza alimentare e dell’igiene delle produzioni zootecniche.
L’Istituto si occupa di controllo
sugli alimenti di origine animale e sull’alimentazione animale, la profilassi delle
malattie infettive e diffusive degli animali, la sorveglianza epidemiologica nell’ambito della sanità animale, e la formazione di personale specializzato nel campo della zooprofilassi. E’ il centro di riferimento nazionale per mucca pazza.
Nessuna opposizione sostanziale alla legge.
Il consigliere regionale Pd, Nino Boeti ha presentato una proposta di legge che sarà sottoposta al Parlamento che chiede l’abolizione del Consiglio di amministrazione degli istituti zooprofilattici regionali.
Il centrodestra ha posto il problema della rappresentanza dell’opposizione nel Cda dell’Istituto.