Olio italiano, è record di truffe
Dall’inizio della crisi sono quadruplicate le frodi nel settore degli oli e dei grassi con un incremento record del 300 per cento dal 2008 al 2013 del valore dei sequestri di questi prodotti perché adulterati, contraffatti o falsificati.
Prosegue dunque la battaglia delle forze dell’ordine contro le speculazioni e le falsificazioni ai danni dell’olio d’oliva “made in Italy” che, nel 2013 sulla base della preziosa attività svolta dai carabinieri dei Nas ha consentito sequestri nel settore degli oli e grassi per 8,4 milioni di euro con 125 segnalate all’autorità giudiziaria e ben 502 segnalate all’autorità amministrativa, a fronte di 39.308 controlli che hanno consentito di individuare ben 13255 non conformità. In altre parole illegalità sono state individuare in un controllo su tre.
Le truffe a danno del vero olio italiano sono addirittura diventate fumetti illustrati sul New York Times con il titolo “Il suicidio dell’olio italiano”.
L’escalation dei sequestri preoccupa i produttori per i gravi danni alla concorrenza e conferma la necessità di applicare le importanti modifiche alla disciplina introdotta dalla legge salva olio approvata nel febbraio 2013 sotto il pressing della Coldiretti che contiene misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy, ma che ancora oggi è inapplicata per l’inerzia della pubblica amministrazione e per l’azione delle lobby industriali a livello nazionale e comunitario.
Allarma i produttori anche il balzo record dell’import nazionale di olio di oliva e sansa che, complice una campagna produttiva non eccezionale in Italia, ha sfiorato nei primi quattro mesi dell’anno le 227 mila tonnellate, in aumento del 34 per cento sullo stesso periodo dello scorso anno sulla base dei dati Ismea.
Nel dettaglio l’Italia ha più che quadruplicato gli acquisti di olio proveniente dalla Spagna, passati dalle 46 mila tonnellate del primo quadrimestre 2013 alle 200 mila attuali.
L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva dopo la Spagna con circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari di terreno ma è anche il principale importatore mondiale. Il fatturato del settore è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Le esportazioni italiane di olio di oliva nel 2013 sono state pari a oltre 1,2 miliardi di euro. Gli Usa rappresentano il principale mercato extracomunitario.