La Cassazione legittima la doggy bag
Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 29942 della quinta Sezione penale ha dato torto ad un albergatore trentino insultato da un cliente perché avrebbe vietato la “doggy” bag e il riempimento della borraccia, annullando la condanna per ingiurie inflitta dalla Corte di Appello di Trento ad un friulano che era stato denunciato dall’albergatore perché, a fronte del mancato riconoscimento della pretesa di appropriarsi di ciò che costituiva il residuo della consumazione, aveva rimproverato il gestore dell’attività fino a osservare che il “servizio era da schifo”.
Una vicenda singolare costruita attraverso tre gradi di giudizio che introduce una conquista importante per tutti i consumatori che, al termine dei pasti consumati in ristoranti e in genere in esercizi di somministrazione aperti al pubblico, possono pretendere di portar via gli avanzi di cibo o di riempire un contenitore di acqua o di vino non bevuti.
Un italiano su tre (33 per cento, secondo indagini Coldiretti) quando esce dal ristorante non ha problemi a portarsi a casa gli avanzi con la cosiddetta con “doggy bag” anche se solo il 10 per cento lo fa regolarmente, mentre il 23 per cento solo qualche volta.
Emerge peraltro che una fetta rilevante della popolazione (24 per cento) quando va a mangiare fuori lascia sulla tavola gli avanzi semplicemente perché si vergogna di chiederli. Solo una percentuale minore del 18 per cento si dice semplicemente non interessato mentre ben il 25 per cento degli italiani non lascia alcun avanzo quando va al ristorante o in pizzeria.
Di fronte a questa nuova esigenza la ristorazione si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite e si mettono a disposizione confezioni o vaschette ad hoc.
fuori hai mai chiesto di portare via gli avanzi (doggy bag) ?
Si, spesso 10 %
Si qualche volta 23 %
No perchè mi vergogno 24 %
No non lascio mai avanzi 25 %
No non mi interessano 18%
Fonte: www.coldiretti.it