Perché gli asparagi fanno puzzare la pipì
Inizio di primavera, tempo di asparagi e tempo di pipì mefitiche, tanto che qualcuno persino si vergogna ad andare in bagno in casa d’altri se questa verdura è servita alla cena con gli amici.
Gli asparagi sono una verdura tipica della nostra tradizione. Da quelli carnosi e succulenti coltivati a Santena e in tanti altri territori del Piemonte a quelli selvatici di macchia, vero culto gastronomico della tradizione toscana e di tutto il centro Italia.
Un genere vegetale ubiquitario che comprende 150 specie. Una sola, Asparagus officinalis, è coltiva, forse domesticata nel corso della rivoluzione agricola del Neolitico a partire dall’area caucasica.
Sta di fatto che il complicato metodo di coltivazione era conosciuto e codificato già dai Romani. Ma la coltura dell’asparago in Piemonte arriva dalla Francia di Luigi XIV. Nel Settecento, intellettuali dell’Accademia di agricoltura di Torino si cimentano con i trattati per condurre un’asparagiaia nel modo corretto, partendo naturalmente dalle radici da trapiantare e da utilizzare per la propagazione.
Da allora i piemontesi hanno sempre mangiato enormi quantità di asparagi e l’ortaggio figura tra i più apprezzati in pieno Risorgimento dalla corte, da Cavour e dai suoi ministri.
Ma il virgulto carnoso e succoso ha sempre avuto l’effetto collaterale di fare produrre un’urina maleodorante, che puzza di marcio.
Per quanto se ne sa, l’odore è dovuto alla “famiglia” dei composti solforati, cioè a base di zolfo, e di derivati del metano.
In particolare, si tratta di derivati dell’acido asparagusico, che come dice il nome è contenuto nell’asparago, metantiolo e il dimetilsolfuro.
Fin dall’800 l’asparago è stato al centro di indagini per la sua correlazione con un puzza della pipì.
I composti sono stati individuati relativamente presto. Ma da allora perdura la dissertazione sulla diversa capacità di avvertire questo odore. Un particolare che ha fatto pensare, di volta in volta, a una differente capacità di ciascun individuo di metabolizzare i composti responsabili del cattivo odore, oppure a una maggiore presenza di tali composti in asparagi coltivati in alcuni terreni, magari più ricchi di zolfo.
Si è ipotizzato, anche, che alcune razze umane (per esempio quelle asiatiche) fossero meno inclini a metabolizzare l’acido asparagusico, ma senza raggiungere mai la certezza assoluta.
Oggi, la scienza si sta orientando, piuttosto, verso una diversa sensibilità individuale a questi odori.
Insomma, l’urina di asparago puzza sempre e in tutte le persone, ma ci sono individui che non riescono a sentire questo odore e persone che lo sentono ma che non lo trovano poi così pungente.
In ogni caso, la scienza sembra unanime nel concludere che si tratta soltanto di cattivo odore e nulla più.
Il fatto che gli asparagi facciano fare puzzare la nostra urina non significa affatto che facciano male. Anzi, sono da sempre riconosciute (appunto) le ottime qualità diuretiche e dunque depurative e, nello stesso tempo, la grande capacità di apportare sostanze minerali al nostro organismo.
La descrizione storica è interessante ma in effetti non risponde alla domanda del cattivo odore dell’urina . Francamente mi aspettavo che oggi la scienza avesse una risposta precisa . Con questo continuerò a mangiarli accettando gli effetti collaterali , anzi un plauso a questa ottima e salutare verdura .